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L'emicrania è una cefalea primaria. Fattori scatenanti interni o esterni all'organismo (ad es l'ansia, la depressione, lo stress, il rilassamento dopo lo stress, l'alterazione del ciclo sonno-veglia, le modificazioni degli ormoni sessuali femminili che normalmente avvengono durante il ciclo mestruale, alcuni farmaci, ecc..), agiscono su un cervello speciale, ovvero un cervello che consuma più energia di quella che ha in riserva, provocando così l'emicrania.
Nella maggior parte dei casi una corretta diagnosi del mal di testa è possibile con la sola visita neurologica. Un medico esperto di cefalee è in grado di orientare la diagnosi basandosi esclusivamente sulla raccolta della storia clinica, la descrizione del mal di testa e l'esame obiettivo neurologico. Solo in una percentuale limitata di casi con la visita possono emergere campanelli d'allarme meritevoli di approfondimento diagnostico con altri esami (ad es. esami del sangue o risonanza magnetica cerebrale) che verranno concordati con il proprio medico.
Molto spesso eseguire autonomamente esami di risonanza magnetica cerebrale può determinare un inutile e immotivato allarmismo soprattutto nel paziente emicranico. Non è, infatti inusuale riscontrare lievi anomalie della sostanza bianca che spesso vengono interpretare erroneamente come ischemiche. In caso storia tipica di cefalea tensiva o emicranica, non è indicato eseguire una Risonanza magnetica. Quest'ultima è invece spesso necessaria in caso di presenza di campanelli d'allarme o nel caso di cefalea a grappolo o nevralgia del trigemino. E' sempre utile rivolgersi al proprio neurologo che verificherà la reale necessità di questo esame e prescriverà l'indagine più opportuna.
Dal terzo mese di gravidanza molto spesso l'emicrania senz'aura tende a migliorare o addirittura a regredire in seguito alla scomparsa delle oscillazioni ormonali che caratterizzano il normale ciclo femminile. La regressione è transitoria e gli attacchi possono ripresentarsi dopo il parto. Al contrario l'emicrania con aura può persistere e addirittura esordire durante la gravidanza. Trattare il mal di testa durante la gravidanza si può, rivolgiti al tuo neurologo che ti consiglierà la terapia più appropriata e sicura.
Normalmente dopo la menopausa la frequenza di attacchi di emicrania diminuisce e in una piccola percentuale di casi, può addirittura scomparire. Anche l'intensità degli attacchi che persistono tende a ridursi sensibilmente. Esiste tuttavia il rischio che l'emicrania possa peggiorare fino a divenire cronica. Questo rischio è maggiore nelle pazienti affette da altre patologie come ipertensione, obesità, depressione.
Un allenamento graduale contribuisce a migliorare il metabolismo energetico del cervello emicranico e riduce il rischio che l'esercizio fisico scateni o peggiori la crisi emicranica. Diverse fonti suggeriscono che l'esercizio fisico regolare nel soggetto emicranico possa contribuire addirittura a ridurre la frequenza e la severità degli attacchi. E' utile evitare di utilizzare la pausa pranzo per allenarsi. La combinazione di digiuno e sforzo può facilitare l'attacco di mal di testa.
Il mal di testa è un sintomo molto comune anche nei bambini. L'emicrania può presentarsi fin dalla più tenera età nei bimbi, soprattutto se maschi, mentre nelle femmine tende a comparire soprattutto in relazione al primo ciclo mestruale. Nella maggior parte dei casi una prima valutazione da parte del pediatra è sufficiente a escludere cause secondarie e a impostare un trattamento corretto. Il pediatra potrà consigliare una seconda valutazione presso il neuropsichiatra infantile in caso di mal di testa molto frequente o associato ad altri segni neurologici.
Può essere vero, ma solo per alcune persone predisposte a questo: evitare l'assunzione del cioccolato (o di qualsiasi altro cibo) non ha alcun significato nella prevenzione del mal di testa. E' chiaro invece che quelle persone che hanno notato una correlazione tra assunzione di alcuni cibi e l'insorgenza di cefalea dovrebbero evitarli (in questo caso potremo considerarli come fattori scatenanti).
Quando una terapia di prevenzione funziona, cioè quando riusciamo ad ottenere una riduzione significativa di intensità, frequenza e durata degli attacchi, gli effetti favorevoli di solito continuano a manifestarsi per qualche mese dopo l' interruzione del ciclo di terapia. Almeno inizialmente è consigliabile ripetere periodicamente i cicli di terapia preventiva: così facendo si influenza positivamente il decorso nel tempo della cefalea riducendo progressivamente il grado di disabilità ad essa legato.
La risposta è si. L'uso della pillola estroprogestinica non è contrindicato in chi soffre di emicrania senz'aura. Tuttavia in alcuni casi la pillola può peggiorare l'intensità o la frequenza dell'emicrania. In questo caso si consiglia di riferirsi al proprio ginecologo o neurologo di fiducia per valutare se opportuno sospendere o modificare la terapia.
L'assunzione della pillola estro-progestinica aumenta il rischio di eventi cerebro-vascolari nelle donne che soffrono di emicrania con aura soprattutto se associata ad altri fattori di rischio come il sovrappeso e il fumo di sigaretta. Pertanto in questo caso è sempre bene chiedere consiglio al proprio ginecologo che guiderà nella scelta di una pillola anticoncezionale di ultima generazione a base di solo progestinico.

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